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  • Autore: Alessia
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Una delle mie prime volte (La macchina del piacere) - Siena Trasgressiva


Ciao a tutti e a tutte ..
E’ trascorso un molto tempo da quando ho pubblicato l’ultima mia avventura erotica .
Come avrete notato ogni mia storia è riferita a qualcosa di straordinario che ho vissuto per la prima volta, questo perché non ho mai ritenuto opportuno narrare vicende sessuali di ordinaria amministrazione, insomma tutti abbiamo la nostra vita sessuale e io provo solo piacere a narrare e condividere ciò che per me è nuovo,.
In passato vi ho narrato di come sono stata iniziata al’anal , al’ oral ed infine di quanto sia stato bello essere iniziata al sesso di a tre che prevedeva giochi estremi come subire clisteri prima di trascorrere una lunga notte di sesso, dopo quest’ultima esperienza credevo che difficilmente mi sarei ritrovata a far visita a questo sito per raccontare qualcosa di più eccitante , francamente devo anche riconoscere che il motivo per il quale non ho più scritto è che spesso sono impegnata a frequentare Marco e Bruna i quali anno saputo farmi apprezzare i veri piaceri della vita e del sesso.
Prima delle esperienze a cui ho fatto riferimento, credevo di essere una persona del tutto normale ma ora penso di essere una ninfomane assetata di sesso che per me è diventato la priorità assoluta.
Se questa sera mi trovo d’innanzi alla tastiera del computer è perché è tutto il giorno che ho voglia di sesso ma purtroppo non sempre è possibile avere accanto qualcuno con cui condividere questa cosa, anche se ormai sono abbastanza attrezzata per procurarmi piacere da sola, infatti è da quando sono rientrata a casa che sento crescere dentro la voglia di godere sino allo sfinimento, confesso che dopo la consueta doccia ,mi sono toccata, penetrata con un favoloso giocattolo e ho provveduto a praticarmi più clisteri che pensavo avrebbero placato i miei pruriti ma questo non è accaduto e in questo momento mi eccita tremendamente scrivere a tutti voi che mi leggerete tenendo un cuneo di gomma piantato tra le chiappe, di tanto in tanto mi soffermo, indietreggio con la schiena verso lo schienale della sedia sulla quale sono seduta e ne assaporo la consistenza ma questa non è certo la parte più eccitante del mio racconto , voglio invece raccontarvi di quando io, Bruna e Marco “ vedi racconti precedenti per capire chi sono”, ormai in preda alla folle sete di nuove sensazioni ci dedicammo alla progettazione di una macchina in grado di procurare piacere,infatti dopo la notte trascorsa a godere insieme tra di noi si è aperto un mondo fatto solo di sesso, senza tabù dedicato alla ricerca di cose nuove, al fine di non cadere nella monotonia che è la tomba del piacere, così curiosando su internet abbiamo molto apprezzato dei video dove donne vengono ripetutamente penetrate da cazzi di varie dimensioni collegati a macchine elettriche che anno il pregio di non stancarsi mai.
L’idea di costruire una di queste macchine nacque un sabato sera che dopo aver trascorso molto tempo a scopare, io Marco e Bruna visitammo dei siti dove in un primo tempo pensavamo di pubblicare alcuni video che mi vedevano penetrata in tutte le salse, tutte tranne una……. Scoprimmo infatti il mondo delle macchine del piacere e fu naturale metterci al “lavoro”, disegnando, quella che secondo noi sarebbe stata la vera macchina per godere , da prima cercammo di imitare le macchine viste in azione su internet , cercando di immaginare, dove e come reperire i pezzi per costruirla e sin dall’inizio avemmo chiaro un progetto, in fondo come ho già detto nel racconto precedente sia Marco che Bruna sono entrambi architetti e io stessa sono una discreta disegnatrice inoltre Marco è esperto in meccanica, costruì lui stesso la poltrona sulla quale venni iniziata ai clisteri e alle ripetute penetrazioni di tutti i tipi.
Trascorremmo ore a disegnare e a perfezionare la nostra macchina, ognuno di noi suggeriva qualche dettaglio che pensava potesse migliorare le prestazioni, fu per questo che quando ormai sembrava tutto definito, io ebbi l’idea che la nostra macchina sarebbe stata diversa da tutte quelle già viste, proposi così la macchina sessuale capace di sborrare, quando la proposi i miei amici rimasero perplessi ma non appena illustrai la mia idea ebbi la loro approvazione, si trattava solo di far passare al’interno del cazzo finto montato sulla macchina un semplice tubetto di gomma a sua volta collegato ad una sacca contenente del liquido, subito ebbi la loro approvazione e io mi sciolsi al pensiero che tale modifica mi avrebbe dato l’opportunità di subire un clistere in contemporanea al’inculata ,”Le pratiche che io prediligo”
Trascorsero giorni , settimane e ogni volta che sentivo o vedevo Marco che era colui preposto alla costruzione della macchina , gli chiedevo impazientemente a che punto fossero i lavori, finalmente un bel giorno Marco mi chiamò dicendomi che voleva incontrare me e Bruna a casa sua e mi disse che sarebbe spettato a noi due decidere il giorno dell’incontro perché non voleva correre il rischio di incappare in uno di quei giorni, visto che ci aspettava un duro collaudo, a quelle parole mi bagnai e subito contattai la mia amica, insieme decidemmo che saremmo andate da Marco il Sabato successivo, era giovedì quindi si trattava di far passare solo un giorno.
Il venerdì sembrava non trascorrere mai e anche il sabato sembrava trascorrere lento, finalmente venne l’ora stabilita , ci incontrammo io e Bruna , ci concedemmo un doppio aperitivo alcolico e nervosamente raggiungemmo l’abitazione di Marco che ci accolse come di consueto senza dare l’impressione di essere impaziente, cenammo e dopo la cena ci venne offerto il solito drink che serve a sciogliere i freni inibitori dopo di che Marco si rivolse a noi chiedendoci se eravamo pronte al’inaugurazione del nuovo giocattolo,io e la mia amica annuimmo e con un filo di voce strozzata dal’emozione pronunciammo un rantolato si, seguimmo l’uomo lungo le scale che portano allo studio , sentivo le gambe tremare dal’emozione, quando la porta si aprì guardai immediatamente verso la poltrona lettino che spesso mi aveva vista godere e subito notai che le poltrone erano due, dietro coperto da un grosso telo vi era il frutto della nostra fantasia e del lavoro di Marco, l’uomo ci chiese di spogliarci perché intendeva prepararci lui stesso al gioco che da li a poco avremmo provato, quando fummo nude ci venne chiesto di prendere posto sui due lettini a pancia in giù, ubbidimmo e a turno marco posizionò i rispettivi lettini , quando ebbe finito si assentò per alcuni istanti che sembravano non passare mai al’improvviso lo sentii dietro di me , avvertii le sue mani palparmi le chiappe esponendo il mio buco , l’uomo spezzo il silenzio dicendo – cominciamo da te che mi sembri la più impaziente- e subito venni lubrificata, finito il massaggio anale sentii penetrare una cannula dentro di me , questa procedura sarebbe servita a ripulirmi con un clistere che io apprezzo sempre, aperto il rubinetto mi sentii subito gonfiare quello fu uno dei più bei clisteri ricevuti perché sapevo che era il preludio al’inculata senza fine dell’instancabile macchina.
Mentre il liquido scorreva inesorabile dentro di me, Marco si dedicò a Bruna che a sua volta si ritrovò con una cannula da clistere piantata tra le chiappe, la sentii sospirare dal piacere mentre io cominciavo ad avvertire la necessità di liberarmi , Marco lo capì e sfilò la mia cannula, scesi dalla poltrona e guadagnai il bagno, velocemente mi ripulii e lasciai il passo a Bruna che fece la stessa cosa.
Ci ritrovammo nella stanza dopo pochi minuti e finalmente Marco tolse il telo che copriva la macchina , alla sua vista rimanemmo sconcertate ,era più di quanto potessimo immaginare, la macchina dava l’impressione di essere robusta, solida, ma la sorpresa fu quella di constatare che era munita di due cazzi paralleli già puntati verso i due lettini che da li a breve ci avrebbero ospitato.
Sostanzialmente la macchina era composta da un solo motore centrale montato su due guide a loro volta fissate su un robusto cavalletto, dalle due estremità del motore fuoriusciva un albero d’acciaio sul quale erano montati due volani che avrebbero prodotto il movimento, avanti e in dietro delle due aste metalliche sulle quali erano in fine fissati due grossi cazzi di gomma , i quali imperiosi e turgidi dominavano la scena, con il loro aspetto marziale diffondevano in tutto l’ambiente un eccitante atmosfera, sembravano due soldati preposti ad infliggere una severa punizione ai quattro buchi che si sarebbero spalancati dinnanzi a loro.
Guardai ansiosa e avida le due nerchie e non potei fare a meno di notare che dalla base di ognuna uscivano due tubetti di gomma , chiesi a Marco il perché fossero due e lui mi fece notare che le cappelle dei cazzi avevano due buchi, e aggiunse uno serve a riempirti il pancino e uno a svuotartelo senza cessare di essere penetrata, a quel punto ebbi ben chiaro di cosa avremmo subito quella sera e non vedevo l’ora di provarlo. Ma le sorprese non finiscono mai. Infatti marco approfittò del nostro stato di eccitazione e ci rivelò che per costruire la nostra macchina, e reperire il materiale necessario alla sua realizzazione era ricorso al’aiuto di due suoi amici i quali non si fecero pagare ma gli chiesero se potevano assistere al collaudo, aggiunse poi che non era sicuro che sarebbero venuti, io e bruna ci lanciammo un’occhiata , il nostro stato di eccitazione era tale da non poter rifiutare qualunque proposta e accettammo dicendo che in fondo sentirsi osservate da due sconosciuti poteva rivelarsi eccitante. Marco tirò un sospiro di sollievo perché temeva il nostro rifiuto alla sua proposta e non perse tempo a farci vedere il funzionamento di quei cazzi meccanici , afferrò due lunghi fili che al’estremità erano collegati a due variatori , ci disse che uno comandava la velocità e l’altro era preposto al’avanzamento del carrello in modo da controllare la profondità della penetrazione, al’improvviso Marco azionò il primo e subito la macchina si mise in funzione, il silenzio fu rotto dal ronzio del motore e simultaneamente i due cazzi avanzarono per poi indietreggiare, a quella vista non capii più nulla e chiesi di iniziare il collaudo, Marco allora ci chiese di sistemarci supine su i due lettini tenendo le natiche sul bordo, eccitate ubbidimmo e quando fummo rilassate l’uomo posizionò dinnanzi a noi delle strutture metalliche che servivano a sorreggere le nostre gambe tenendole ben divaricate quindi con mani e lingua si prese cura delle nostre fighe aperte , io e la mia amica socchiudemmo gli occhi e lo lasciammo frugare ora tra le nostre intimità ora tra i nostri seni, al’improvviso cessò il suo lavoro ed entrambe capimmo che era giunto il momento tanto atteso per qualche istante non lo vedemmo più ma poi apparve accanto la macchina completamente nudo con molta perizia fece avanzare il carrello e finalmente sentimmo il contatto delle fredde cappelle con le nostre labbra fradice, quindi Marco non perse altro tempo e azionò anche il secondo comando , i due cazzi si fecero simultaneamente strada dentro di noi avanzando lenti e inesorabili, dalle nostre bocche uscirono mugolii e sospiri di sollievo la penetrazione sembrava non finire mai poi i due cazzi indietreggiarono sino ad uscire per rientrare immediatamente ad allargarci riempiendoci di piacere il gioco continuò così per alcuni minuti mentre Marco abbandonato il suo posto di manovra porgeva ,un po’ a me e un po’ a bruna il suo cazzo da leccare quando si scostò fu ancora per agire sul comando che regola la penetrazione, infatti , sentimmo entrambe i cazzi sfondarci sin dove non erano ancora arrivati, ora le due cappelle non uscivano più dalle nostre fighe e il ritmo delle pompate aumentò notevolmente , normalmente a quel punto una donna si aspetta un’abbondante venuta ma non nel nostro caso, a questo punto della scopata i mugolii lasciarono il posto alle urla di piacere, gli orgasmi si susseguirono e io persi il conto di quante volte ero venuta mentre i cazzi instancabili continuavano a martellarci di cappellate, ora sia io che Bruna eravamo già molto provate, marco se ne accorse e rallentò il ritmo,e indietreggiò con il carrello sino a fra uscire del tutto i due arnesi, quando la cappella abbandonò il mio corpo trascino per un breve tratto le pareti della mia figa che finalmente si socchiuse.
Marco ci chiese un parere sulla macchina ma era del tutto superfluo, le nostre facce parlavano da sole mi bastò guardare la mia amica in volto per capire quanto avesse goduto e credo che anche la mia faccia la dicesse lunga sul risultato della battaglia appena terminata, ancora una volta devo scrivere che mai in vita mia avevo goduto tanto.
Ci concedemmo una pausa sdraiandoci accanto a Marco che dei tre era l’unico a non essere ancora venuto, lo accarezzammo e lentamente quasi per ringraziarlo, io iniziai a praticargli una pompa , Bruna mi imitò e da buone amiche ci spartimmo quella stupenda mazza eccitata , dopo una scorpacciata di cazzo finto era bello assaporarne uno vero che da li a poco sarebbe venuto, infatti la sborra non si fece attendere e quando giunse non ne venne sprecata neanche una goccia,.
Ora anche Marco era più rilassato ma volle ricordarci che il collaudo della macchina era solo alla metà del suo percorso , perché i due cazzi aspettavano di violare anche i nostri buchini per iniettare dentro di noi litri di caldo liquido.
In breve sistemammo l’ambiente per prepararci al secondo round , aiutammo Marco a rimuovere i due divaricatori posti dietro i lettini che dovevano essere registrati in modo da agevolare la penetrazione anale, quindi a turno io e Bruna ci accomodammo a pancia in giù mentre Marco con maestria trovava la giusta posizione per ognuna in modo da garantire un buon lavoro dei due cazzi finti, quando fu il mio turno mi eccitai da matti, presi posizione e marco fece avanzare il carrello, sentii la cappella urtare contro di me nello spazio che divide la figa dal buchino, allora agendo sulla poltrona mi fece scendere un pochino e al secondo tentativo avvertii il contatto proprio al centro del mio ano, per un istante desiderai che marco mi regalasse una penetrazione extra ma non fu così…….
Ora i lettini erano sistemati, e Marco posizionò accanto la macchina i due steli ai quali erano appese due grosse sacche con dei tubetti penzolanti, le sacche furono rimosse e lo stesso Marco si allontanò per andare a riempirle , quando fece ritorno notai che collegato al tappo di ogni sacca vi era un altro tubetto, intuii che si trattava del tubo dedicato al recupero e riciclo dell’acqua che in breve mi avrebbe innaffiata .
Ancora provai un eccitante ansia , angoscia mista alla paura di affrontare qualcosa che non conoscevo, quel secondo tubo associato al grosso cazzo di gomma che avrebbe sputato liquido per poi risucchiarlo in un ciclo continuo, rappresentava una novità che mi eccitava ma rappresentava un’incognita.
Comunque sia io che la mia amica eravamo pronte ad affrontare anche quella prova, quindi fummo invitate a prendere posizione, ci sistemammo a pancia ingiù tenendo ai lati del lettino le nostre gambe che vennero subito immobilizzate in modo che i nostri buchini fossero ben esposti.
Sentimmo Marco armeggiare accanto la macchina e successivamente fummo sottoposte al rito della lubrificazione , dopodiché Marco ci chiese se eravamo pronte ,ma non ci fu dato neanche il tempo di rispondere che sentimmo il contatto delle due grosse cappelle con i nostri ani vogliosi e quasi contemporaneamente il ronzio del motore accompagnò la penetrazione , dentro di noi si fecero strada le grosse cappelle che sentivamo penetrare lentamente , Marco spense la macchina e ci disse che quello era il momento più delicato perché avrebbe fatto avanzare il carrello in modo che i due cazzi rimanessero sempre dentro di noi, aggiunse che al momento la macchina era tarata per una penetrazione di circa 5 cm e sarebbe via via aumentata a nostro piacimento.
Il carrello avanzo e con lui anche i due cazzi, che guadagnarono alcuni cm quando udimmo ancora il ronzio del motore, da quel momento inizio l’instancabile andirivieni , i due cazzi iniziarono così la loro doppia inculata e io e Bruna lanciammo gemiti di piacere, Marco da parte sua provvedeva a lubrificare gli attrezzi del piacere e di tanto in tanto ci faceva visita perché potessimo assaporare con le nostre bocche il gusto del suo cazzo .
Ad un certo punto , la macchina accelerò il ritmo e con l’avanzamento del carrello la corsa dei cazzi si fece più profonda, mentre godevo intuii che qualcosa stava cambiando in torno a noi , un sesto senso mi suggerì che non eravamo più soli in quella stanza, cercai di guardarmi attorno fin quando non individuai due sagome riflesse su un vetro che custodiva una stampa appesa al muro,doveva trattarsi dei due amici di Marco, sino a quel punto mi ero scordata di loro, comunque era eccitante sapere che degli sconosciuti stavano ammirando le mie intimità sottoposte al’osceno spettacolo.
Ora ,di tanto in tanto lanciavo un occhiata alla stampa , immaginavo che prima o poi avrei notato i due masturbarsi, invece li persi di vista con lo sguardo cercai allora intorno altre superfici che potessero riflettere i due uomini i quali però si materializzarono da vanti a noi completamente nudi con i cazzi duri , mi voltai verso bruna la vidi sorpresa , ci lanciammo uno sguardo come per accordarci sul da farsi , quindi demmo sfogo al nostri istinti che in preda al’eccitazione ci suggerirono di avventarci su i due sessi in erezione.
Ora anche le nostre bocche erano piene mentre da tergo continuava l’ estenuante inculata , in preda al’estasi succhiammo e leccammo i sessi dei due ospiti sconosciuti i quali si avvicendarono per provare le due bocche affamate, mentre con le mani mi strusciavo sul volto la cappella dello sconosciuto di turno sentii arrestarsi il cazzo che mi stava impalando e successivamente lo sentii erogare dentro di me del caldo liquido era come se fosse iniziata una lunga sborrata , mentre io e Bruna godevamo di questa nuova sensazione i cazzi ripresero a pompare mentre continuavano a riversare liquido , ad ogni affondo credevo di scoppiare sino a quando rallentata la corsa venne aperta la valvola che lentamente fece uscire parte del liquido , ora i nostri buchi erano dilatati, abbondati fiotti caldi ci pervadevano sentivo l’acqua entrare e uscire in un ciclo continuo mentre il cazzo che faceva da tappo avanzava inesorabile , intanto i due uomini che stavamo lavorando di bocca sembravano non poter resistere oltre, io e Bruna cominciammo a segarli velocemente con le nostre mani , allora Marco aumentò il ritmo della macchina che senza smettere di eruttare continuava imperterrita a possederci , quando il cazzo che tenevo tra le mani sborro lo indirizzai verso la bocca, avrei voluto che anche il liquido che stavo ingoiando fosse senza fine , invece terminò e l’uomo sconosciuto avanzo per concedermi di potergli ripulire il cazzo dalle ultime gocce rimaste.
Mi voltai verso Buna la vidi con il volto imbrattato, con le mani raccolse la sborra e se la spalmò ovunque come fosse una crema di bellezza poi si lasciò cadere in avanti con la faccia tra le mani, tocco a me ripulire il cazzo del suo uomo che avvicinatosi se lo menò a pochi cm dalla mia faccia sino a quando non usci ancora un piccolo schizzo che avidamente assaporai prima di ingoiarlo.
I due scomparvero,con la facilità e discrezione con la quale si erano materializzati, mentre la macchina terminò di erogare liquido i due cazzi si fermarono e piano sentimmo l’acqua abbandonare i nostri corpi.
Marco venne davanti a noi ci diede due spugne umide e delle salviette perché ci ripulissimo , poi struscio il suo cazzo sui nostri volti dicendoci che ora sarebbe toccato a lui godere , prima io ,poi bruna gli menammo e succhiammo il cazzo mentre i nostri ani restavano dilatati dai due falli inerti , quando marco l’ebbe ben duro rimise in moto la macchina che ci assesto gli ultimi colpi poi fece in modo che i due cazzi uscissero dai nostri culi, lo sentii spostare la macchina e farsi spazio per approfittare di noi , cominciò da Bruna , poi venne il mio turno , affondò il cazzo un po’ in culo ,un po’ nella fica , poi ci liberò e volle che lo finissimo in ginocchio, scendemmo dal lettino ed inginocchiarsi non fu facile visto avevamo trascorso molto tempo sacrificate col culo al’aria ma i dolori passarono non appena sentimmo l’odore del cazzo che ci veniva offerto iniziammo così a leccare l’asta dalla cappella alle palle per poi pomparla a turno , quando l’uomo fu pronto alla venuta io e Bruna avvicinammo i nostri volti ,con le bocche aperte e le lingue tese aspettammo di essere ancora inondate, quando venne l’uomo cercò di soddisfare entrambe indirizzando gli schizzi ora verso di me, ora verso Bruna, lo ripulimmo per bene , ci concedemmo una doccia prima di addormentarci esausti ma felici.
Da quel giorno si susseguirono altri incontri ai quali parteciparono nuove conoscenze ma io, Bruna, Marco e ovviamente la nostra macchina del sesso fummo sempre punti fissi di incontri di gruppo
Prossimamente vi racconterò di un’altra iniziazione ma questa è un’altra storia.
Un bacio Alessia.


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28/08/2013 12:09

geppo20cm

ciao se qualche donna e' nel modenese magari ci si puo divertire insieme.. geppo72_1972chiocciolavirgilio.it

27/06/2013 10:50

Maperfavore

Ma, non ci credo proprio...ti piacerebbe eh? Comunque racconto eccitante

12/06/2013 09:23

Augusto

Ciao Alessia ne ai di FANTASIA Vero?????

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